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La famiglia per la famiglia: domande e risposte

Nell’ambito del progetto “La famiglia per la famiglia”, realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, diversi esperi e addetti ai lavori sono giunti in riviera per portare professionalità e testimonianza da mettere a disposizione del percorso che l’associazione di volontariato Centro Famiglia segue da più di trent’anni. Per consolidare gli incontri avvenuti nel corso di circa due anni di attività costante e mirata al benessere della famiglia, il Centro Famiglia ha pensato di rivolgere qualche domanda ai coniugi Raimondo e Maria Scotto, esperti nelle dinamiche di coppia, rispettivamente sessuologo e psicoterapeuta, impiegati nel Movimento Famiglie Nuove.

I vostri convegni, ma anche le vostre pubblicazioni e consulenze, affrontano spesso il tema della sessualità e dell’affettività nella relazione di coppia. Perché l’esigenza di sviscerare il tema dell’amore tout court, dalla coppia alla famiglia?
“Oggi si confonde spesso l’innamoramento con l’amore durante la prima fase della conoscenza, quella emozionale in cui è sempre tutto roseo e positivo, la fase esplosiva in cui le emozioni prendono il sopravvento su tutto; oggi l’amore è fragile perché le coppie confondono questa prima fase e si ritrovano di fronte alla diversità dell’altro. E l’incontro diventa scontro”.

Esiste una linea guida da seguire? Esistono le regole dell’amore?
“Abbiamo stilato un decalogo che guida all’arte d’amare, una sintesi della relazione di coppia che investe positivamente tutta la famiglia: ama per primo, ama sempre, ama calandoti nell’altro, ama tutti, ama oggi, ama sperando nell’altro, perdona, ama totalmente, cerca i lati positivi e credi nell’amore. L’amore non è qualcosa che ci spetta, non si devono fare calcoli o fare in modo che qualcuno cambi; nella coppia si rimane quello che si è, modulando se stessi a favore dell’altro. Il matrimonio, per esempio, è la più alta forma di comunicazione nell’accettazione della diversità”.

Durante la vostra esperienza, quali sono state le maggiori cause della crisi di coppia?
“L’amore vissuto in maniera privata, egoistica e materiale è la prima causa; ma anche la diversità, lo stress, la pressione della famiglia d’origine e i momenti di cambiamento possono generare difficoltà”.

Nel corso degli anni abbiamo riscontrato una sempre maggiore richiesta d’aiuto e di sostegno per la vita di coppia. Cosa può fare il Centro Famiglia per essere un punto di riferimento?
“È facile perdere di vista l’amore gratuito e universale ed è nel momento dello scontro che si chiede aiuto o semplicemente un consiglio. Chi va al consultorio prima di tutto cerca una famiglia per parlare e confrontarsi, per istaurare un dialogo che rappresenta già una notevole forma di aiuto. Gli operatori del Centro Famiglia sono loro stessi la prima rete di famiglie e la prima accoglienza, dove la presenza di Dio arriva prima delle consulenze”.

Tel: 0735.595093
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