Nel nostro Paese si continua ad assistere al costante incremento delle separazioni e divorzi, che non devono essere intesi come punto di arrivo, bensì come punto di partenza per un nuovo equilibrio familiare in cui, il senso di colpa, la delusione e la frustrazione influiscono negativamente nelle relazioni con i figli.
Infatti, i genitori, assorti nelle proprie vicende personali, non riescono a riconoscere il disorientamento dei figli ed aiutarli ad elaborare la nuova situazione.
In quest’ottica, s’inserisce la risorsa del Gruppi di Parola per figli di genitori separati.
Nel 1991, Lorraine Filion, fonda in Canada i primi “Grupes de paroles” (per bambini) e “Groupes de Confidences” (per adolescenti. Quache anno più tardi si diffondono in Francia, grazie a Marie Simon e poi, piano piano arrivano anche in altri paesi europei. In Italia, i Gruppi di Parola, iniziano a muovere i primi passi nel 2006.
Cosa sono i Gruppi di Parola?
I Gruppi di Parola sono interventi brevi (no psicoterapia), destinati a bambini (6-11 anni) e adolescenti (12-17 anni) con genitori separati o divorziati. Si tratta di esperienze di gruppo in cui i bambini e i ragazzi possono parlare, condividere pensieri ed emozioni, attraverso il gioco, il disegno e altre attività, con l’aiuto di professionisti specializzati.
Il Gruppo di Parola aiuta a esprimere i vissuti, a porre domande, a nominare le paure rispetto alla separazione. Attraverso lo scambio e il sostegno tra coetanei, permette di uscire dall’isolamento e di trovare modi per dialogare con i genitori al fine di fronteggiare le difficoltà legate ai cambiamenti familiari.
Il Gruppo di Parola, quindi, coinvolge anche i genitori: dalla fase di informazione e autorizzazione per i figli alla partecipazione, all’incontro conclusivo del gruppo, fino al colloquio di approfondimento.
Come si svolgono?
Il GdP si articola di 4 incontri di due ore ciascuno.
Prima dell’avvio del percorso, tutti i genitori sono invitati ad un incontro di presentazione della durata di un’ora circa in cui si favorirà una reciproca conoscenza ed una chiara informazione sul percorso che verrà intrapreso.
Occorre l’autorizzazione di entrambe i genitori affinché il proprio figlio possa partecipare ai gruppi di parola
